domenica 3 febbraio 2008

mostra a latina di dino catalano

saranno esposte a latina, nella casa del combattente,in piazza san marco, le opere di dino catalano , dal 9 febbraio al 19.
le tele esposte,rapresenteranno le vedute del paesaggio pontino,inoltre
ci saranno " i mari " imburrascati e alcuni nudi.
l'inaugurazione avverrà sabato 9 febbraio alle ore 18,00

siete tutti invitati a partecipare,vi aspetto numerosi
dino catalano
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domenica 20 gennaio 2008

RITRATTILI - DINO CATALANO

Alla libreria PIERMARIO& Co.- dal14.7.2007

Ti muoverai all'interno della libreria,sfoglierai i testi,sarà un pre-testo e nel contesto ti perderai , LORO saranno li a scrutarti: solleciti e discreti.
Osservano propio te, ma non sei tu. Passerai veloce, poi tornerai indietro,
perchè qualcosa o qualcuno ti avrà chiamato.
Non può essere un ritratto a evocarti,forse un libro,ma tu hai percepito d'essere stato
in-vocato, e non sarà stato un fantasmatico ectoplasma.
I volti di scorcio, frontali, laterali sono lì, appasiono, ma quando nuovamente passerai ,
ti sembreranno differenti.
Li ha ritratti, ma si ritraggono: in un molteplice giocopolisemico e polisegnico: chi è stato
ritratto,in forma riflessiva auto-ritrae se stesso,o ancora si ritrae da se e da te ,chiunque tu sia,
o da chi volesse sondarli incautamente.
dunque,questi ritratti-li vogliono al contempo affermare la loro sorte autoriale ,
li ha ritratti Dino Catalano,è bene-dire o male-dire il loro artefice perchè ha
dato loro una luminosa transgenesi cromatica imprevista e stupefacente, ma vogliono altresì
affermare il propio con-sistere come auto-ritratti ( il pittore in altri volti ritrae
se stesso, sempre),e contemporaneamante esigono di s-fuggire e r-ifuggire,
ritrarsi, ma restano e resisrono lì,o qui nel mondo,felicemente e saldamente " fissati"
ognuno al propio posto. I ritratti-li di Dino Catalano rappresentano uomini
o donne che osservati osservano,ma in vero non fanno altro che attraversare
la propia genesi, si ri-producono, per rivelare ognuno la storia del propio mistero di
puer aeternus o di sapiens lascivo e affascinante,
e dal colore magmatico,estremo,s'esprimono quelle personalià sopraordinate,
secondo la definizione che Jung ne dà quando afferma:"io chiamo la personalità sopraordinata sè,
distinguendo,in questo modo, nettamente tra l'io che arriva soltanto fin dove arriva la coscienza,
e la totalità della personalità,in cui oltre alla parte cosciente e compresa quella inconscia" .
Così dalle campiture magnetiche e carnali del colore,che si espone oltre il colore,si penetra
nell'anima buona e perversa d'ogni ritratto, si penetra nella totalità della loro personalità,
che ci in-segna che alcuno è sempre e ancora altro da ciò che la vita gli ha consentito di
essere.
ANGELO FAVARO


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martedì 15 gennaio 2008

i mari di dino catalano. Angelo Favaro

i miei mari.


.... ma sono numerose le tele in cui Dino Catalano ri-produce
quel che rende mare il mare,quando non si può penetrare nell'onde
e udire il frastuono pelagico: il movimento e la percezione del movimento.
Il mare è la marea che s'eleva nel ripullulare del frangente, l'autopoiesi
visiva precede, costruisce il mare,senza mare, dal movimento,dalla
percezione ghestaitica che del mare ognuno possiede. Itratti della spatola variopinta,
in una ridondanza espressionista, si fissano veloci, a volo di gabbiano che schizza sull'acqua dall'acqua. Non si vede il mare sulle tele, il mare lo si intuisce dentro,nell'abbisso infero in cui si trova il tesoro dell'essere, da queste tele si muove e vive negli spruzzi e negli schizzi la nostalgia di un'incarnazione del mare.

AngeloFavaro
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martedì 1 gennaio 2008



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dino catalano:" come sono diventato pittore"

la passione per i colori l'ho sempre avuta , ma quello che mi ha sorpreso è stata la scoperta di come fosse semplice per me disegnare, la mia mano che afferra una matita e comincia a correre senza controllo su un foglio bianco e comincia senza un'ombra di dubbio a tracciare le linee nette e sicure che alla fine risultano essere un buon disegno.
Mi chiamo Dino Catalano, ho 62 anni,e da circa 12 anni mi fa compagnia il morbo di parkinson,
merito suo se vivo la vita con consapevolezza , questa condizione ,paradossalmente mi fa sentire libero e mi mette nella condizione di non avere paura, e come nella vita cosi con i colori sono libero di esprimermi con la pancia e non con la mente.